Prati stabili
Sono formazioni erbacee che non hanno mai subìto il dissodamento ma solo sfalci o concimazione, o che non sono più coltivati da tempo, costituite da un insieme di specie vegetali spontanee, ovvero che hanno subìto manomissioni ma che conservano la composizione floristica tipica prevista per legge, oppure prati derivati da interventi compensativi o ripristini.
Erano elementi comuni del paesaggio della pianura friulana prima della diffusione delle monocolture agricole e dell’ urbanizzazione.
Possono ospitare moltissime specie erbacee anche su piccole superfici, alcune di notevole interesse fra cui vari endemismi, per esempio Dianthus sanguineus, Knautia ressmannii, Brassica glabrescens, Matthiola fruticulosa sp.valesiaca, Leontodon berinii per quanto riguarda gli ambienti asciutti e Erucastrum palustre, Armeria helodes, Centaurea forojuliensis, Euphrasia marchesettii, Senecio fontanicola per gli ambienti umidi.
I prati stabili ancora presenti rappresentano un prezioso serbatoio di biodiversità e habitat ideale per molti animali.
Queste formazioni erbacee non devono essere confuse con i prati avvicendati, costituiti da erba medica o trifoglio e/o da graminacee seminate.
L’inventario dei prati stabili di pianura
Rappresenta il censimento dei prati stabili presenti sul territorio per lo studio, la conoscenza e la salvaguardia dell'identità biologica e della biodiversità degli habitat e delle specie floristiche e faunistiche.
E’una banca dati georeferenziata che contiene dati relativi a poco meno di 8.000 appezzamenti per un totale di circa 9.000 ettari. Il 48% delle superfici prative censite si trova in aree della rete natura 2000 (ZSC e ZPS) e viene aggiornato periodicamente sia d’ufficio che su domanda del proprietario o del conduttore.
Queste superfici usufruiscono di contributi regionali per la loro conservazione, anche in attuazione di programmi comunitari in materia di agricoltura. Contributi forfettari annui possono essere concessi, tramite le Amministrazioni provinciali, su richiesta dei proprietari o conduttori.